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Francesco d'Assisi (Giovanni, ma chiamato dal papà Francesco) è il santo più conosciuto e amato al mondo, dentro e fuori la cristianità . Vogliamo subito fraternamente presentarci: siamo frate Leone, Rufino e Angelo, tre tra i primi che la grazia del Signore condusse a seguire frate Francesco. Poi, quasi subito, Francesco cominciò ad avere una particolare stima di noi. Eccetto frate Rufino, eravamo sacerdoti e sapevamo un po' di latino, quanto allora bastava per essere sacerdote e lui ci volle suoi segretari e confessori. Quando era in vena di particolare allegrezza chiamava uno di noi, frate Leone, "pecorella di Dio". Si apre con queste parole la biografia di san Francesco d'Assisi scritta da Gianluigi Pasquale. L'autore, un noto studioso francescano, immagina di essere uno dei primi compagni di Francesco. Il racconto cerca di ricostruire l'atmosfera incantata delle origini francescane e lo stupore gioioso dei primi discepoli del santo. Figlio di Pietro di Bernardone e di Giovanna (donna Pica), nasce ad Assisi nell'estate del 1181. Vive una giovinezza spensierata e cavalleresca, ma a soli 24 anni una visione misteriosa a Spoleto capovolge i suoi piani: nel 1206 torna ad Assisi e comincia a riparare la chiesetta di San Damiano, dal cui Crocifisso aveva ricevuto il messaggio di "andare a riparare la Casa". Dopo che alcuni "frati gli chiedono di seguirlo, nel 1209 Francesco scrive una breve Regola e decide di sottoporla all'approvazione della Chiesa. Nel 1224 sul monte de La Verna, probabilmente il 14 o il 15 settembre, il Poverello, primo uomo in assoluto nella storia, riceve le stimmate della passione. La sera del 3 ottobre 1226, a soli 45 anni, nudo sulla nuda terra Francesco "transita" in cielo e soltanto un anno e nove mesi dopo viene proclamato santo da papa Gregorio IX. Oggi i suoi frati (conventuali, minori, cappuccini, terziari) sono 32.000; le sue sorelle clarisse 13.000, i suoi terziari 400.000 circa, mentre centinaia sono le Congregazioni religiose femminili e maschili di ispirazione francescana, tutte accomunate dal visibile "cingolo" a tre nodi. Per volontà dei papi e delle organizzazioni internazionali, Assisi, dove Francesco è sepolto, è diventata il simbolo mondiale della pace, del dialogo tra le religioni e della fratellanza tra tutti i popoli della terra.